Lampadine a risparmio energetico. Come sceglierle, dove usarle
La messa al bando delle lampadine a incandescenza a favore di quelle a risparmio energetico ha generato nei consumatori non poca confusione. Quale lampadina scegliere ora? E di che colore? Faranno la stessa luce? E dove è meglio usarle?
Ecco un piccolo promemoria per rendere i nostri acquisti davvero ecologici e soprattutto di valore:
1. Quale forma e che colore di lampadina scegliere
In commercio ci sono lampadine a risparmio energetico di tutte le forme e colori.
Se per la forma la scelta cade quasi inevitabilmente su quelle da avvitare, più semplici da usare e sicuramente più resistenti, per il colore non è tutto così semplice; in linea di massima possiamo dire che si definiscono:
- a tonalità calda le lampade con temperatura di colore compresa tra 2000 e 3000 K
- a tonalità bianca le lampade con temperatura di colore compresa tra 3000 e 5000 K
- a tonalità fredda le lampade con temperatura di colore superiore a 5000 K.
Un dato da tenere sempre in considerazione è lindice di resa cromatica (il valore che stabilisce in che misura la luce emessa da una sorgente luminosa consente di apprezzare le sfumature di colore degli oggetti illuminati): come già detto nell'articolo 'Come scegliere una lampadina' le lampade vengono classificate con un indice numerico compreso tra 0 e 100, quindi quanto più tale indice si avvicina a 100 tanto più la sorgente luminosa consente lapprezzamento delle sfumature di colore.
2. Dove installare le lampadine a risparmio energetico
Le lampadine a risparmio energetico hanno un senso nei locali dove è necessario tenere la luce accesa almeno per 2 o più ore consecutive al giorno, non in locali di passaggio o dove si soggiorna solo qualche minuto.
3. Quanto costa scegliere le lampadine a risparmio energetico
Forse in questo caso il detto chi più spende meglio spende è davvero azzeccato!
Una lampadina a risparmio energetico deve costare almeno 10 euro, solo in questo caso garantisce reali vantaggi come:
- ridottissima presenza di mercurio
- ridottissima emissione di Co2
- lunga durata di vita (solitamente una singola lampadina dura quanto 10lampadina a incandescenza)
- consumi energetici ridotti (per 100 ore d'impiego una lampadina a incandescenza consuma 90 euro di elettricità e 390 kg di Co2, una lampadina a risparmio energetico 18 euro di elettricità e 78 kg di Co2)
4. Come leggere l'etichetta energetica sulle confezioni delle lampadine
Dal 2002 è obbligatoria sulle confezioni di lampadine, anche per quelle a uso domestico, l'etichetta energetica che si applica alle lampadine alimentate direttamente dalla rete, incluse le comuni lampadine ad incandescenza, le fluorescenti compatte, le lampadine a led, etc.
Ne sono invece escluse le lampadine a bassissima tensione, o dotate di riflettore, le alogene doppio attacco per usi speciali, e le fluorescenti con flusso luminoso elevatissimo (oltre 6.500 lumen).
La classificazione delle lampadine va da A (altamente efficiente) alla G (poco efficiente). Le lampadine a risparmio energetico entrano nelle classi A e B, le lampade alogene prevalentemente nella classe D e quelle ad incandescenza nelle classi E e F.
Alcune lampadine speciali e decorative entrano nella classe G. L'etichetta energetica riporta anche il flusso luminoso (in lumen), la potenza (in watt) e la durata (in ore) della lampadina.
5. Come smaltire le lampadine a risparmio energetico
Forse non tutti sanno che le lampadine a risparmio energetico non vanno gettate nel comune sacco nero ma portate presso le piattaforme ecologiche comunali, che devono provvedere al loro trasferimento ai centri di riciclaggio appositi.
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